Il corpo vivente dello Stato
Una metafora politica
Un'analisi filosofica del concetto di Stato attraverso la rilettura di tre grandi pensatori come Marsilio da Padova, Machiavelli e Hobbes.
Area Varia
Categoria Discipline umanistiche
Materia FILOSOFIA - Corsi
“Lo Stato è un corpo”: dal Medioevo all'età moderna, lo sforzo di comprendere la complessità di entità astratte quali lo Stato e il potere si concretizza spesso in questa metafora conoscitiva. Quella del corpo vivente e dell'organismo è una metafora densa, che permette di costruire un paradigma della politica articolato secondo polarità suggestive: salute-malattia, anima-corpo, alto-basso, centro-periferia.
Tre snodi fondamentali della storia di questa metafora – il Medioevo e Marsilio da Padova, Machiavelli e Hobbes – mostrano come l'idea di una solidarietà tra corpi celesti, corpi umani e corpi politici continui sottilmente a operare da un'epoca a un'altra consentendo di spiegare le ragioni della comunità, per cedere poi il passo a una visione diversa, quella in cui lo Stato diviene una seconda natura, capace di creare autonomamente la propria materia, ovvero i cittadini: un “passaggio” di metafore che riesce a illuminare anche il passaggio all'epoca moderna.
Tre snodi fondamentali della storia di questa metafora – il Medioevo e Marsilio da Padova, Machiavelli e Hobbes – mostrano come l'idea di una solidarietà tra corpi celesti, corpi umani e corpi politici continui sottilmente a operare da un'epoca a un'altra consentendo di spiegare le ragioni della comunità, per cedere poi il passo a una visione diversa, quella in cui lo Stato diviene una seconda natura, capace di creare autonomamente la propria materia, ovvero i cittadini: un “passaggio” di metafore che riesce a illuminare anche il passaggio all'epoca moderna.