I padroni delle notizie
Come la pubblicità occulta uccide l'informazione
Il controllo della carta stampata e i rapporti tra giornalismo e interessi commerciali: un libro per riflettere sul pericoloso intreccio tra sistema dell'informazione e concessionarie di pubblicità.
Area Varia
Categoria Scienze umane e sociali
Materia SOCIOLOGIA E ANTROPOLOGIA
Può suonare come un'affermazione apocalittica, ma il vero scopo dei mezzi di comunicazione sembra essere sempre meno quello di informare il cittadino e sempre di più quello di formare il perfetto consumatore. I confini tra pubblicità e informazione si fanno ogni giorno più opachi: un inquinamento silenzioso e sotterraneo invade i media, minando il tradizionale rapporto fra il giornalista, la testata e il lettore.
Lo strapotere economico della pubblicità è ormai la vera minaccia alla libertà di stampa: società concessionarie e uffici marketing dettano con sempre maggiore frequenza l'agenda dei contenuti da pubblicare. Le forme di ingerenza sono moltissime: si può convincere un giornalista a parlare bene di un prodotto organizzandone la presentazione in una località esotica, con un viaggio deluxe tutto spesato; si può ricevere dal marketing il “suggerimento” di occuparsi di un certo tema o un certo marchio, in contemporanea all'uscita della pubblicità tabellare; si possono scrivere veri e propri “redazionali”.
Il limite etico sembra ormai oltrepassato. Ma è ancora possibile aprire una breccia nella fortezza del potere mediatico, fornendo ai lettori gli strumenti per smascherare il gioco.
Lo strapotere economico della pubblicità è ormai la vera minaccia alla libertà di stampa: società concessionarie e uffici marketing dettano con sempre maggiore frequenza l'agenda dei contenuti da pubblicare. Le forme di ingerenza sono moltissime: si può convincere un giornalista a parlare bene di un prodotto organizzandone la presentazione in una località esotica, con un viaggio deluxe tutto spesato; si può ricevere dal marketing il “suggerimento” di occuparsi di un certo tema o un certo marchio, in contemporanea all'uscita della pubblicità tabellare; si possono scrivere veri e propri “redazionali”.
Il limite etico sembra ormai oltrepassato. Ma è ancora possibile aprire una breccia nella fortezza del potere mediatico, fornendo ai lettori gli strumenti per smascherare il gioco.