Città latenti
Un progetto per l'Italia abusiva
Area Varia
Categoria Discipline artistico musicali
Materia ARCHITETTURA
La città abusiva è il più vasto progetto collettivo mai realizzato nel nostro paese: la proiezione nello spazio di un certo modello famigliare, di un immaginario e di un'implicita politica di autoorganizzazione che hanno drammaticamente influenzato l'assetto urbano italiano, non solo nel Mezzogiorno.
Osservato da vicino nelle sue forme e nelle sue storie, questo paesaggio abitato ci svela che le sue attese di futuro si sono in realtà esaurite da tempo, dissolte nella domanda di qualità espressa dalla società contemporanea. La sua costruzione perennemente non finita testimonia – più che una curiosa modalità di crescita “aperta” – l'esplicito fallimento del disegno collettivo che a quel paesaggio è sotteso.
Città latenti è un'ipotesi di futuro per questo versante della città meridionale condotta a partire dai materiali – fisici e sociali – esistenti, che possono essere riattivati alla luce di una serie di inedite convenienze che proprio il fallimento del progetto iniziale sta diffusamente svelando nelle pieghe del territorio.
"Non sono solo dei territori, ma è un'intera porzione della nostra società che Federico Zanfi ci conduce a osservare. Qui vive una società molecolare che ha costruito uno spazio a sua immagine e somiglianza, senza rispettare regole che non fossero quelle individuali. Costringendoci a ragionare su quanto abbiamo tutti rifiutato di vedere, Città latenti descrive una condizione generale delle nostre società urbane; una formidabile metafora del nostro tempo." Stefano Boeri
"Per superare la città abusiva è necessario conoscere le sue patologie, distinguerle, mettere in campo strategie capaci di intersecare i comportamenti degli attori e di coinvolgerli nel cambiamento. La costruzione concreta di ponti stabili tra l'interesse individuale e quello collettivo è possibile solo mettendo insieme capacità di ascolto ed immaginazione, disponibilità ad apprendere e determinazione. Città latenti è una riflessione che va oltre l'opposizione tra il razionalismo repressivo del moderno e l'apologia postmoderna dell'autocostruzione e propone di innescare il riformismo dell'intelligenza." Francesco Cassano
"La città abusiva è una delle forme più gravi del disordine sociale e istituzionale italiano: omissioni, ritardi, errori, deliberato lasciar fare al peggio, come oggi è ben documentato dalla crisi dei rifiuti in Campania e dall'estensione raggiunta dal degrado ambientale. Capire da quali radici provenga la città abusiva e quali costi sociali imponga è un tema prioritario per l'analisi della nostra società, anche e soprattutto in rapporto ai vincoli e ai deficit che questo tipo di città implica con riguardo agli sviluppi futuri." Carlo Donolo