Decidere di investire in formazione costituisce oggi, per ogni individuo, cittadino, lavoratore, azienda e, più in generale, per ogni territorio e ogni paese, una sfida alla stessa capacità di rendersi unici, riconoscibili e competitivi.
La domanda di formazione da parte delle imprese, e in misura sempre maggiore anche da parte degli stessi lavoratori, fa emergere una richiesta capace di coniugare l'utilità dell'apprendimento con l'efficacia e l'economicità dell'investimento formativo.
Grazie a un'indagine condotta in collaborazione tra mondo universitario, della ricerca e delle professioni si sono comparate venti grandi aziende (tra cui Banca Intesa, Ferrero, Poste Italiane, Deutsche Bank, Ikea, Unilever, Vodafone, Impregilo e Walt Disney) allo scopo di analizzare la qualità della scelta e dell'investimento formativo.
I risultati e le riflessioni che emergono rappresentano uno strumento per manager, formatori, consulenti, studiosi e semplici appassionati, utile per capire il presente e il futuro delle scelte nel campo dell'innovazione e delle politiche formative nei contesti organizzativi complessi.
