L'inconscio ottico
Area Varia
Categoria Discipline artistico musicali
Materia ARTE
Quella che Rosalind Krauss racconta è innanzitutto una storia: la storia di un potere visivo chiamato “inconscio ottico”, una forza indomabile e prorompente che investe tutta l'arte del XX secolo e, al pari di un'onda, si propaga fino alle soglie del nuovo millennio. Dai romanzicollage di Max Ernst ai Rotorilievi di Duchamp, dai dripping di Pollock alle sculture luminose di Eva Hesse, l'autrice rilegge l'intero movimento del modernismo alla luce dei fantasmi e delle ossessioni visive di alcuni dei suoi più grandi rappresentanti, delineando i contorni di una storia alternativa, controcorrente rispetto a quella ufficiale del movimento. Una storia che L'inconscio ottico individua all'interno del modernismo stesso come una forza sotterranea, una spinta irrazionale tesa a sfidare la sua stessa logica fino a scardinare il presunto fondamento ontologico del visivo.
Sul filo di alcuni concetti chiave come quelli di mimetismo, di perturbante o di bassesse e di figure strategiche come Georges Bataille, André Breton e Jacques Lacan, Rosalind Krauss traccia le basi della teoria dell'informe destinata a renderla celebre qualche anno dopo, offrendoci al tempo stesso una riscrittura originale della storia dell'arte del XX secolo, capace di intrecciare la lucidità dell'argomentazione saggistica al racconto quasi diaristico dell'esperienza estetica personale.
Sul filo di alcuni concetti chiave come quelli di mimetismo, di perturbante o di bassesse e di figure strategiche come Georges Bataille, André Breton e Jacques Lacan, Rosalind Krauss traccia le basi della teoria dell'informe destinata a renderla celebre qualche anno dopo, offrendoci al tempo stesso una riscrittura originale della storia dell'arte del XX secolo, capace di intrecciare la lucidità dell'argomentazione saggistica al racconto quasi diaristico dell'esperienza estetica personale.