La Collana Scientifica “Culture, moda e società” si propone di diventare un punto di riferimento per le riflessioni critiche e le ricerche che si orientano verso il panorama degli studi culturali, con particolare ma non esclusiva attenzione ai fenomeni legati al sistema della moda visto come oggetto che coinvolge molteplici saperi, e invadendo territori d’interesse ampi e diversificati per un campo di analisi complesso e interdisciplinare.
La Collana Scientifica “Culture, moda e società” è promossa dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita dell’Università di Bologna - Campus di Rimini. Si ringrazia per il sostegno UniRimini Spa.
Dressing Design è un termine coniato dal gruppo Radical fiorentino Archizoom Associati per circoscrivere l’ambito di progettazione di oggetti per l’abbigliamento: gli autori stessi hanno affermato provocatoriamente che «vestirsi è facile perché l’eleganza è morta», rivelando sin dall’inizio un rapporto ambiguo con la moda. Alla moda tradizionale e alle sue rigide convenzioni gli Archizoom contrappongono un uso libero e asessuato dell’abito che diventa uno strumento di comunicazione nelle mani dell’utente. Queste sperimentazioni nascono in concomitanza alle proposte di organizzazione dello spazio abitativo attuate dall’architettura Radicale tra la metà degli anni sessanta e la prima metà del decennio successivo, e sono legate ai cambiamenti che nello stesso periodo interessano la moda e l’industria dell’abbigliamento. Questa ricerca ha messo in luce l’iter progettuale e le peculiarità delle differenti sperimentazioni sull’abito: dalla fase germinale individuata all’indomani della mostra Superarchitettura e caratterizzata da consonanze con la Body Art, fino ad arrivare alla prima indagine sull’abito inteso quale elementare forma di habitat umano (Nearest Habitat System) da cui scaturisce la collaborazione con Fiorucci, passando per il progetto Vestirsi è facile presentato alla XV Triennale di Milano. Ne emerge la natura vitale, complessa e talvolta contraddittoria del Dressing Design, nato come riflessione teorica contro la moda e le sue ossessioni e trasformatosi in una proposta progettuale che abbandona le provocazioni e cerca occasioni produttive concrete.
Elena Fava è laureata in Conservazione dei beni culturali e Dottore di ricerca in Storia dell’arte presso l’Università di Parma, dove insegna Immagine del cibo nella cultura contemporanea e Cibo e comunicazione. Collabora con CSAC Centro Studi e Archivio della Comunicazione dell’Università di Parma. Suoi ambiti di ricerca sono le relazioni tra moda e cultura del progetto, con particolare riferimento alle esperienze del Radical design, e le contaminazioni tra arti visive e cultura alimentare.