Il negozio all'italiana
Spazi, architetture e città
La Collana Scientifica “Culture, moda e società” si propone di diventare un punto di riferimento per le riflessioni critiche e le ricerche che si orientano verso il panorama degli studi culturali, con particolare ma non esclusiva attenzione ai fenomeni legati al sistema della moda visto come oggetto che coinvolge molteplici saperi, e invadendo territori d’interesse ampi e diversificati per un campo di analisi complesso e interdisciplinare.
La Collana Scientifica “Culture, moda e società” è promossa dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita dell’Università di Bologna - Campus di Rimini. Si ringrazia per il sostegno UniRimini Spa.
Direzione: Federica Muzzarelli
Titoli della collana:
Roy Menarini,Il corpo nel cinema. Storie, simboli e immaginari
Gianluca Lo Vetro, Fellini e la moda. Percorsi di stile da Casanova a Lady Gaga
Lucio Spaziante, Icone Pop. Identità e apparenze tra semiotica e musica
Daniela Calanca, Moda e immaginari sociali in età contemporanea
Luca Marchetti e Simona Segre Reinach, EXHIBIT!
La moda esposta: lo spazio della mostra e lo spazio della marca
Giovanni Matteucci, Estetica della Moda
Cristina Colet, La signora di Shanghai. Le icone di stile nella moda e nel cinema cinese
Elena Fava, Vestire contro. Il Dressing Design di Archizoom
Gianluigi Di Giangirolamo, Istituzioni per la Moda. Interventi tra pubblico e privato in Italia e Francia (1945-1965)
Eugenia Paulicelli, Moda e cinema in Italia. Dal muto ai nostri giorni
Chiara Pompa, Trasparenze radicali. Fotografia e pratiche estetiche alle soglie del nuovo millennio
Mariella Lorusso, La decolonizzazione della moda. Lingua, appropriazione e sostenibilità nelle culture native nordamericane
Alberto Fabio Ambrosio, Moda e religioni. Vestire il sacro, sacralizzare il look
Vittorio Linfante, Catwalks. Le sfilate di moda dalle Pandora al digitale
Simona Segre-Reinach, Per un vestire gentile. Moda e liberazione animale
Area Varia
Categoria Discipline artistico musicali
Materia ARTE E IMMAGINE
In occasione della Terza Biennale di Monza, nel 1 927, Guido Marangoni fece allestire un reparto di “botteghe d’arte” con il compito principale di “servire d’esempio e d’incitamento per una maggiore cura del negozio e della vetrina”. I risultati, con poche eccezioni, non furono particolarmente apprezzati dal promotore dell’iniziativa, eppure è proprio a questo primo confronto pubblico sulla questione dei negozi che oggi si potrebbero far risalire le origini di una riflessione sull’estetica dei luoghi di vendita in Italia. Una riflessione che iniziò presto a dare risultati degni di nota visto che, già alla fine degli anni venti, le riviste di settore volsero la propria attenzione alle architetture per il commercio e i relativi arredamenti, considerandoli esemplificativi della modernità e delle tendenze estetiche più aggiornate. Da allora, il discorso sui negozi si è arricchito di casi esemplari, protagonisti e problematiche risultando in un campo d’indagine che, fino ad oggi, non è ancora stato sufficientemente esplorato.
Svelare gli aspetti poco noti e ignoti di questa vicenda grazie a inediti materiali d’archivio, rivedere il contributo di alcuni dei protagonisti del settore, tracciare una riflessione critica sul progetto dello spazio in relazione alla merce e analizzare l’iconografia che ha accompagnato lo svolgimento dei questo discorso fino all’epoca contemporanea sono solo alcuni degli obiettivi di questo volume che, così facendo, colma una lacuna bibliografica necessaria per comprendere il ruolo culturale del negozio, inteso come medium fra il mondo di chi produce e quello di chi consuma, fra la dimensione privata e la scena pubblica, fra la casa e la città.
Autore
Ines Tolic è docente di Storia dell'Architettura e del Design presso l'Università di Bologna. Laureata in Architettura presso l'Università Iuav, consegue il dottorato d’eccellenza in Storia dell'architettura e della città presso la Scuola di Studi Avanzati in Venezia. Si è occupataA del rapporto fra architettura e Guerra Fredda, dei processi di modernizzazione nei paesi in via di sviluppo e delle nuove tecnologia per la ricerca storica. Svolge ricerca soprattutto nell'ambito dell’architettura del Novecento, con un’attenzione particolare alle modalità di rappresentazione del costruito e alla relazione dell’architettura con il contesto
urbano.