La decolonizzazione della moda

Lingua, appropriazione e sostenibilità nelle culture native nordamericane
Mariella Lorusso

La Collana Scientifica “Culture, moda e società” si propone di diventare un punto di riferimento per le riflessioni critiche e le ricerche che si orientano verso il panorama degli studi culturali, con particolare ma non esclusiva attenzione ai fenomeni legati al sistema della moda visto come oggetto che coinvolge molteplici saperi, e invadendo territori d’interesse ampi e diversificati per un campo di analisi complesso e interdisciplinare.

La Collana Scientifica “Culture, moda e società” è promossa dal Dipartimento di Scienze per la Qualità della vita dell’Università di Bologna - Campus di Rimini. Si ringrazia per il sostegno UniRimini Spa.

Direzione: Federica Muzzarelli

Area Varia
Categoria Discipline artistico musicali
Materia ARTE
main product photo

Struttura unica

ISBN: 9788867743063

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L’imposizione dell’abbigliamento come simbolo di civilizzazione forzata è parte del genocidio culturale messo in atto in tutti i paesi che hanno subìto il dominio coloniale. E anche se oggi si comincia a riconoscere la validità di tradizioni vestimentarie “altre”, l’impronta coloniale nella moda è ancora ben presente in tutti gli ambiti: dall’estetica al linguaggio, dalle scelte economiche alle ricadute ambientali. Decolonizzare la moda equivale a metterne in discussione ogni aspetto, per ridefinirla come fenomeno culturale universale che nasce con pari dignità, da tempi lontanissimi, in tutte le culture del mondo. Per i nativi americani, l’abito è un veicolo per raccontare storie che vanno narrate, per resistere, per guarire dalle ferite ancora aperte della colonialità, e per dichiarare la bellezza delle proprie culture. L’attuale esplosione creativa degli stilisti nativi merita attenzione anche per la loro funzione di “attivatori” del cambiamento attraverso la capacità di coniugare tradizione e novità, motivi antichi e urgenze contemporanee. In Italia, colonizzazione e decolonizzazione della moda sono temi poco esplorati, e la stessa percezione della scorrettezza di fenomeni cruciali come quello dell’appropriazione tarda ad affermarsi. È per colmare un grande vuoto di consapevolezza e di civiltà che questo libro è stato ideato, con l’intento di costruire una partecipazione appassionata a una rinnovata idea di moda: più rispettosa, più equa, più sostenibile, più umana.


Autrice
Mariella Lorusso, docente di Lingua Inglese all’Università di Bologna, rivolge la sua ricerca in particolare alla moda, dal suo linguaggio specialistico ai temi della decolonizzazione e dell’appropriazione nelle culture indigene del nord America. Ha pubblicato Dizionario della moda, Zanichelli (2017), Contro il terrorismo dal 1492 - donne, resistenza e spiritualità nella scrittura aborigena canadese, Arcipelago (2008). Per Atlante ha tradotto La Moda dalla A alla Z di Marnie Fogg (2012), e dal 2015 al 2017 i volumi Christian Dior di Charlotte Sinclair, Valentino di Drusilla Beyfus, Gianni Versace di Charlotte Sinclair, Alexander McQueen di Chloe Fox. Ha tradotto i volumi di versi del poeta cheyenne Lance Henson Traduzioni in un giorno di vento, La Rosa (2001), I testi del lupo, Nottetempo (2009) e La perlina mancante, Arcipelago (2014).