Lo Stato delle masse

La minaccia della società senza classi
Emil Lederer
La lucida analisi di un protagonista della Germania weimariana intorno al fenomeno del totalitarismo, passata sotto silenzio all'epoca della sua apparizione e oggi riproposta all'attenzione del pubblico. Un classico incredibilmente vivo e attuale per la prima volta in traduzione italiana.
Area Varia
Categoria Discipline umanistiche
Materia FILOSOFIA - Corsi
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struttura unica

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ISBN: 9788842420866

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Pubblicato per la prima volta a New York nel 1940, un anno dopo la morte improvvisa del suo autore, Lo Stato delle masse rappresenta l'ultima e unica opera sistematica di Emil Lederer sullo Stato totalitario, nella quale vengono alla luce le conoscenze e le esperienze da lui accumulate come studioso delle classi sociali, economista, militante dei sindacati nella Repubblica di Weimar ed esule in fuga dal nazismo.
Un testo ancora oggi incredibilmente vivo per la duplice ricchezza di apporti: da un lato, l'attenzione al sociale tipica della democrazia weimariana e, dall'altro, la nuova sensibilità per i temi della libertà e della cittadinanza proveniente dall'osservazione diretta della democrazia americana. Ampiamente discusso al momento della prima pubblicazione, il libro di Lederer venne in seguito ignorato, anche da chi, come Hannah Arendt, da quelle riflessioni ebbe a prendere più di uno spunto per il suo Le origini del totalitarismo.
L'ampio saggio introduttivo di Mariuccia Salvati colloca Lo Stato delle masse nella storia della categoria di totalitarismo, mostrando come esso rappresenti un punto di sintesi tra un'analisi di impianto sociologico, di matrice socialdemocratica, e la nuova scienza della politica americana, alla cui influenza in Europa avrebbe contribuito proprio il ricorso al concetto di totalitarismo.