Viviamo in mezzo a un sacco di cose. Una cucina, per esempio, è un luogo traboccante di oggetti in cui ogni utensile o apparecchio è composto a sua volta di decine, centinaia, perfino migliaia di altre cose. Un processo creativo senza sosta. Se ogni oggetto che produciamo soddisfa qualche desiderio, esso crea anche, nel contempo, il bisogno di altri oggetti: i cereali hanno bisogno di un cucchiaio, la televisione di un telecomando. Proprio questo denso, intricato ecosistema di cose create dall'uomo è per Rich Gold la “Pienezza”: la nostra vita vi è immersa ed è sempre in qualche modo destinata a produrla, attraverso una delle possibili combinazioni dei “modelli di innovazione” che la governano. Dalla prospettiva apparentemente contraddittoria, ma in realtà complementare, di chi come Gold è stato artista, scienziato, designer e ingegnere, questo libro – trattato a fumetti, riflessione autobiografica ma anche saggio di filosofia pratica – ci spiega come capire e convivere con la Pienezza, senza dimenticarne le insidie morali.
