Habeas corpus

Questo libro parla dei nostri corpi. Ma al centro della scena non c'è la domanda della metafisica o delle scienze: che cosa sono i nostri corpi? C'è invece quella della genealogia: che cosa fanno, dei nostri corpi, i nostri saperi e le nostre pratiche del corpo? Domanda che si articola e si traduce qui in sei percorsi: attraverso la psicoanalisi (Freud), la storia dell'anatomia (Aristotele, Galeno, Vesalio), gli approcci “fotografici” al gesto umano (Gilles de la Tourette, Eadweard Muybridge), il comportamentismo e il computazionalismo novecenteschi (Pavlov, Turing), la fisiologia del corpo al lavoro (Bichat, Hegel), la fenomenologia del corpo vivente (Husserl, Heidegger).
Sei incursioni, dunque, nei concetti, nelle scritture, negli strumenti che di volta in volta disegnano un profilo che diventa per noi una verità e un destino. Concetti, scritture, strumenti che non sarebbe impossibile trascrivere in una sorta di dizionario dei lemmi contemporanei dell'umano, di cartografia delle figure che si intrecciano, si alleano, si oppongono senza sosta lungo quei sei itinerari: analogia, angoscia, autopsia, bioetica, biometria, calco, chimica, contraddizione, diagramma, differenza, ecografia, epoché, esperienza, fatica, fibra, figura, forza, fotogramma, gesto, grammatica, immanenza, impronta, inconscio, intensità, isteria, macchina, mano, materia, membrana, morte, movimento, neurologia, nodo, occhio, oggetto, organo, paralisi, percezione, potenza, protoplasma, pulsazione, scheletro, schema, scrittura, sintomo, soggetto, soglia, supporto, tempo, teologia, tessuto, traiettoria, trapianto, verità, vita…