Un elogio dell'immoralismo contro il moralismo cieco e conformista, la sterile amoralità e l'immoralità fine a se stessa. Tenendo come punto di riferimento costante il pensiero di Nietzsche e muovendosi tra la cultura antica e quella contemporanea, tra suggestioni letterarie e drammaturgiche, l'autore guarda alla morale nei secoli, e considera come vere disposizioni all'agire responsabile la tendenza a dubitare delle verità precostituite e la ricerca autonoma di norme di comportamento, ricavate dall'esperienza.